giovedì 25 settembre 2014

Una finestra aperta sulla mia casa



oggi ho voglia di raccontarmi. Ed eccomi ancora qui a riempire un'altra pagina di parole che nessuno leggerà.
Del resto il mondo del web è sovraffollato di scritti che nessuno legge. Ma mi piace credere che qualcuno per caso passerà di qui e... se anche non fosse così, chi può toglierti la voglia di scrivere? Come quando da ragazzina mi chiudevo in camera a parlare al mio vecchio diario. Il blog è una sorta di diario.



 
Il mio blog è il mio diario. La differenza è che questo diario può essere aperto, sbirciato... Il che rende la sua stesura anche più interessante, a prescindere se possa piacere o meno!
 E oggi i protagonisti saranno loro, i miei ospiti.


 
Quanta gente incontri gestendo un b&b... Da tutto il mondo, di tutte le età, di tutti i tipi. Persone seriose che non hanno voglia di svelarsi (e dunque si rispetta la loro riservatezza spiegando giusto il necessario). Persone loquaci che hanno voglia di affidarsi (e fidarsi!) dei suggerimenti che il gestore di un b&b è in grado di fornire. Persone strambe che ti fanno le richieste più assurde. Persone esigenti... da sfinimento direi! Persone che quando le incontri ti sembra di conoscerle da una vita...  

Alcuni rimangono solo una notte e non si ha il tempo di familiarizzare. Altri si fermano qualche giorno in più e allora, se chiedono (sbagliatissimo rischiare di apparire invadente), mi permetto di mettere a disposizione le mie conoscenze da residente riguardo a  cosa non perdersi assolutamente a Noto e dintorni: le chiese, i palazzi, le spiagge, anche quelle più nascoste e meno note ma altrettanto belle (alcune sono dei veri paradisi!).  E sono contenta se posso dispensare qualche buon consiglio sulle pietanze tipiche da assaggiare, compresi i vini locali come il Moscato di Noto e il Nero d'Avola.




 Vanno via, tornano alle loro vite, ma quanti ricordi restano custoditi qui. E se queste pareti potessero parlare, ne avrebbero da raccontare... come quei signori valdostani che, nella sala colazioni del mio b&b, scoprivano per la prima volta la succosità e la dolcezza dei fichi d'india. " I semini vanno ingeriti?", mi chiesero.

 
O quei docenti di Istanbul che non conoscevano la caffettiera italiana e si sforzavano di capire (senza chiedere, per pudore)lo strano meccanismo che, portando l'acqua ad ebollizione, fa salire il caffè. Con lo stupore e la curiosità di un bimbo!

Avendogli finalmente svelato l'arcano, scopro poche ore dopo che erano usciti a comprarne una da mettere in valigia per stupire amici e parenti una volta rientrati in Turchia.

 Entrare la mattina nella sala delle colazioni è sempre una sorpresa: è lì che inizi a conoscerli un po' meglio, tra una brioche e un caffè. Dopo una notte di riposo sono tutti più sorridenti e inizia a sciogliersi il ghiaccio. Spesso si finisce per scambiare quattro chiacchiere come tra amici prima di salutarsi e affrontare la giornata, per loro di scoperta e divertimento, per noi di lavoro.



 
 Un lavoro particolare il mio perchè piacevole e appagante, soprattutto quando il tuo impegno viene ricambiato da apprezzamenti su quella che è non solo un'attività, ma è la tua casa e di più... è una parte della tua vita.
 A volte, soprattutto nei periodi più affollati, riesci a malapena a mascherare la stanchezza,
 ma di certo, tra affanni e soddisfazioni, non ti annoi mai!